Bank of America, Natixis, Nomura, RBS (ora NAtWest), UBS, UniCredit e WestLB (ora Portigon) sono state sanzionate con una multa da 371 milioni di euro dopo che la Commissione UE ha accertato che i commercianti hanno posto in essere un “cartello” sul mercato obbligazionario al tempo della crisi finanziaria. Secondo la decisione della Commissione europea emanata il 20 maggio 2021, hanno tutte violato le norme antitrust dell’UE sulle loro operazioni nel mercato primario e secondario dei titoli di stato europei.
La decisione descrive come le banche hanno operato un “circolo chiuso di fiducia” tra il 2007 e il 2011, utilizzando i terminali Bloomberg per scambiare informazioni commercialmente sensibili, anche sui prezzi, il volume e le strategie di offerta nel periodo precedente le aste.
La Commissione è stata avvisata dell’esistenza del cartello da NatWest, alla quale, in quanto leniency applicant, non è stata erogata alcuna sanzione, così come a Bank of America e Natixis, perché le sanzioni sono cadute in prescrizione e le loro violazioni sono avvenute al di fuori del periodo richiesto: questa infatti hanno abbandonato il cartello più di cinque anni prima che la Commissione iniziasse la sua indagine.
La vice-presidente esecutiva della Commissione Margrethe Vestager, che è diventata nota per la sua posizione dura sull’applicazione del diritto della concorrenza da quando ha assunto il rispettivo ruolo nel 2019, ha detto che la sentenza invia un chiaro messaggio che la Commissione non tollererà alcun tipo di comportamento collusivo.
“È inaccettabile che nel bel mezzo della crisi finanziaria, quando molte istituzioni finanziarie hanno dovuto essere salvate da finanziamenti pubblici, queste banche d’investimento abbiano colluso in questo mercato a spese degli stati membri dell’UE“, ha aggiunto.
UBS ha ricevuto la più grande multa di 172,4 milioni di euro. Nomura è stata multata per 129,6 milioni di euro e UniCredit per 69,4 milioni di euro.
In una dichiarazione del 20 maggio, UniCredit ha dichiarato di prendere atto della decisione della Commissione europea, ma che il gruppo la contesta vigorosamente e sostiene che le conclusioni non dimostrano alcun illecito da parte di UniCredit. Pertanto, UniCredit impugnerà la decisione davanti ai tribunali europei.
Un portavoce di Nomura ha invece affermato che la decisione emessa dalla Commissione europea e la relativa sanzione imposta a Nomura si riferisce al comportamento storico di due ex dipendenti di Nomura per un periodo di circa 10 mesi nel 2011. Anche Nomura afferma che prenderà in considerazione tutte le opzioni, compreso un eventuale appello, e che dal tempo della condotta in questione, la banca ha introdotto maggiori misure per garantire che conduciamo la nostra attività con i più alti livelli di integrità in ogni momento.
UBS ha commentato che tratta di una questione ereditata che risale al 2007-2011, avendo poi intrapreso le azioni idonee a mitigare e migliorare i processi. UBS pure valuta di proporre ricorso. “Tenendo conto delle disposizioni pertinenti, questa questione può avere un impatto fino a 100 milioni di dollari sui risultati del secondo trimestre 2021 di UBS“, ha affermato un rappresentante dell’UBS.