Due società di trasporti polacche hanno presentato un reclamo sui prezzi dell’utilizzo delle autostrade tedesche, dopo che i loro pedaggi combinati tra il 2010 e il 2011 sono ammontati a circa $ 14.500.
Dal 2005, tutti gli autocarri di peso superiore a 7,5 tonnellate hanno subito in Germania un aumento del costo per il pedaggio specifico per i veicoli pesanti. Il pedaggio dei mezzi pesanti viene valutato in base al peso del veicolo e alla quantità di inquinamento che un veicolo emette. Secondo il tribunale, circa il 3,8% del pedaggio valutato doveva compensare i costi del monitoraggio delle strade da parte della polizia stradale.
Mentre il tribunale di Cologne inizialmente si è pronunciato rigettando le richieste delle due società, le loro possibilità in appello sono migliori ora che il caso ritorna dalla Corte del Lussemburgo al Tribunale amministrativo superiore per il Land Renania settentrionale-Vestfalia.
Nella causa C-321/19, la Corte Europea di Giustizia ha affermato che “gli Stati membri che introducono o mantengono pedaggi sulla rete stradale transeuropea [hanno] l’obbligo preciso e incondizionato di determinare il prezzo di tali pedaggi, tenendo conto dei soli costi infrastutturali, ossia i costi di costruzione, gestione, manutenzione e sviluppo della rete infrastrutturale interessata ”.
La sentenza, emessa il 28 ottobre 2020, è in linea con una raccomandazione dell’avvocato generale Henrik Saugmandsgaard Øe, che a giugno ha scritto: “Il concetto di ‘costi operativi’ si riferisce ai costi sostenuti per l’esercizio dell’autostrada. L’esercizio di un’autostrada non si estende, tuttavia, alle attività di polizia “. Il collegio di cinque giudici ha convenuto nei termini che “le attività di polizia sono di competenza dello Stato che agisce nell’esercizio dei suoi poteri pubblici, e non di un operatore dell’infrastruttura stradale”.
La Germania afferma che se l’adeguamento sarà retroattivo si avranno “gravi conseguenze finanziarie”. La Corte, tuttavia, ha affermato che “la Germania non ha fornito prove in grado di soddisfare il criterio secondo cui gli interessati avrebbero agito in buona fede”. Tuttavia, se la Corte sarà concorde sul fatto che la Germania ha commesso un errore in buona fede, potrebbe esentarla dal dover rimborsare i 15 anni di pedaggi supplementari.